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19/06/13

GLORIA di D. Coppola per il Coro del Carmine di Trani

Salve Sig. Coppola,
mi chiamo F. C., sono l'organista titolare del Santuario della B.V.M. del Carmine nella città di Trani, in Puglia.
Colgo l'occasione per farle i miei complimenti e per dirle che "sfogliando" i suoi video ho avuto modo di apprezzare il suo gusto nelle esecuzioni dei vari brani.
Le scrivo perché avrei voglia di aggiungere al repertorio del coro del Santuario il Gloria composto proprio da lei. Le sarei grato se fosse tanto gentile da inviarmi uno spartito del brano in questione.
La ringrazio anticipatamente, e rinnovo i miei complimenti.
Un saluto.

RISPOSTA
Signor C., buonasera!
Sono io a ringraziarla per la sua richiesta e i suoi apprezzamenti.
Provvederò al più presto a preparare lo spartito del canto in questione e inviarglielo con piacere.
Il ritornello è a 4 voci mentre le strofe sono a due voci soltanto nella parte finale.
Sono contento che le piaccia quel canto.


cliccare qui per ascoltare il GLORIA

GLORIA
di Dario Coppola (1995)

Rit.

LAm      MIm
"Gloria! Gloria!"
       FA         DO
Cantiamo: "Gloria!
FA       DO              FA RE SOL MI
Gloria! Gloria al Signore!"
LAm       MIm
"Gloria! Gloria!"
        FA         DO
Cantiamo: "Gloria!"
FA        DO            FA DO FA DO
Gloria! Gloria al Signor!"

     LAm                    MIm
1. Gloria nell'alto dei cieli,
FA             DO
pace sulla terra
        FA                    DO
agli uomini che Dio ama,
       FA   RE      SOL MI
che lodano il Signore.
LAm                Mim
Noi, o Dio, ti lodiamo,
FA                 DO
noi ti benediciamo,
FA                        DO
noi ti rendiamo grazie
       FA          RE    SOL  MI
per la tua immensa gloria.


2. Cristo, unico Figlio,
Cristo, Agnello di Dio,
del mondo porti il peccato,
abbi pietà di noi.
Accogli la nostra preghiera
perché tu solo sei grande,
con lo Spirito santo
nella gloria del Padre tuo.





BREVE NOTA CULTURALE 
(da SIPUGLIA: http://www.sipuglia.com/scheda_itinerario.php?id_prodotto_itinerario=1157&)

Nel 1549 i Carmelitani chiesero e ottennero propter temporum et hominum iniurias di edificare un nuovo convento nella città. Si trasferirono così nella chiesa e nel monastero di San Giovanni della Penna, che ridussero a nuova forma.
La facciata della chiesa del Carmine ha subito rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Della costruzione cinquecentesca non è rimasta che la parte inferiore a bugnato rustico divisa da paraste, con esclusione del portale innovato successivamente.

Anche il portale dell'attiguo edificio, una volta cenobio carmelitano, riquadrato e sormontato da fregio, ha i caratteri tipici dell'architettura civile del sec. XVII.

La torre campanaria, che si eleva a destra del prospetto, con la cella superiore di stile neoclassico, fu realizzato invece nel 1863. Tra i numerosi dipinti che decorano la chiesa hanno particolare importanza: la "Madonna della fonte, attribuita ad anonimo bizantineggiante del sec. XIV; la "Crocefissione" e "Sant'Anna che insegna a leggere alla Vergine" di Francesco Marchese del sec. XVI; la "Madonna del Carmine con Bambino e San Simone Stok", opera realizzata da Nicola Menzele nel 1774.

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La Stampa dedica un articolo alla Festa della Filosofia

SE IL FILOSOFO E' RINO GAETANO

Benvenuti alla festa della filosofia dove la speculazione non teme l'urto del concreto e del pragmatico, si lascia inquietare, riflette su cose che appartengono al mondo e alla vita. Benvenuti nel luogo dove, per una volta almeno, accanto a Kant e Hegel e Nietzsche, vengono allineati, come esempio di pensatori, i Beatles e i Pink Floyd, Harry Potter e lo Stanley Kubrick di Arancia Meccanica. E persino quel folletto un po' strampalato di Rino Gaetano. L'appuntamento è per oggi alle 14.30 al Liceo Giusti di piazza Vittorio 13 che, per la disponibilità del preside Davide Onida, si trasforma in "multisala della conoscenza" prestando dieci aule a dieci dibattiti organizzati in occasione della Festa della Filosofia 2008. A guidare l'evento, un comitato che fa capo al prof. Fulvio Salza, docente di Estetica all'Università di Torino, composto da ricercatori, studiosi e docenti inpegnati nel favorire un dialogo tra le discipline filosofiche e altri campi del sapere: arte, religione, psicologia, pensiero orientale, ma anche cinema, rock, pop culture e pop music.

ALLA FESTA DELLA FILOSOFIA CON KANT C'E' RINO GAETANO

Perché, come sostiene Salza, "la filosofia non è quella materia algida e astratta che molti pensano" e la contaminazione con altri linguaggi non ne sminuisce né il senso né la forza. Lui, per esempio, ha scelto di parlare, oggi, da filosofo, del "buon uso dei fantasmi" analizzando quattro famosi racconti: atmosfere gotiche che si stemperano nell'approfondimento portando il lettore-ascoltatore a considerare gli "spiriti" non tanto come paradigmatiche entità persecutorie, ma come elementi positivi, esempi d'un nesso di relazione e di comunità tra vivi e morti.Chi si ricorda della musica satanica che, nell'allarme di alcuni, era portatrice di subliminali messaggi luciferini?Dario Coppola, docente di storia delle religioni nei licei, va controcorrente e parla alla Festa - con l'appoggio d'una band che suonerà dal vivo - di "rock e spiritualità" proponendo una rilettura del legame Uomo-Dio nei testi di alcuni artisti pop e rock dagli Anni Sessanta a oggi. Ecco, allora, i Pink Floyd che inseriscono nelle strofe d'un loro pezzo la rielaborazione del celeberrimo Salmo XXII: "Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà... con lucenti coltelli mi solleva l'anima". "E a loro - spiega Coppola - fanno eco i Beatles con testi che sono una foresta di simboli: 'Let it be', per esempio - oltre alla notissima 'My sweet Lord' -, in cui si riprende lo stesso salmo biblico aggiungendo un riferimento a Madre Maria che 'viene da me con parole di saggezza e nell'ora dell'oscurità mi sta davanti'".Religiosità, un filo rosso che unisce anche molte canzoni italiane: da De André, a Battiato sino a Rino Gaetano che scandisce "se c'è Dio ci sono anch'io"."Ci sono più cose tra terra e cielo che nella tua filosofia" dice Amleto all'amico Orazio. E' una frase che vuol indicare quanto sia arduo il tentativo d'imprigionare la realtà in una gabbia di concetti, ma che, spesso, diventa lasciapassare per un fiume di confuso misticismo. Anche su quest'aspetto della spiritualità si muove l'indagine del professore di filosofia Luca Debarbieri che, con Clara Speranza e Stefania Todde, terrà, al Giusti, una conferenza-dibattito dedicata a "Visioni d'Oriente": "Oggi la gente ha bisogno d'una via di fuga e la cerca spesso nella contemplazione di quell''Altro' che interpella e sfida il pensiero occidentale". E la banalizzazione, il rifugio in quella sorta di supermarket del mistico dove si affollano maldigerite pratiche religioso-ascetico-contemplative giunte da lontano? "L'erba altrui è sempre più verde. Un esempio è rappresentato dal Libro dei Ching: contiene profondi testi taoisti filtrati attraverso un'interpretazione buddista. Oggi, dai più, viene consultato alla stregua d'un oroscopo".
Renato Rizzo
Questo articolo è tratto da
LA STAMPA del 25/05/2008 (Cronaca di TORINO)

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http://azionedelpopolo.blogspot.com/2008_05_01_archive.html